mercoledì 13 luglio 2011

WEISSMIES ...hai colpito nel cuore!

DATI TECNICI
Difficoltà escursione: PD
Dislivello: 3.361mt. complessivi (D+2.560mt. D-1.071mt.)
Tempo percorrenza:
* 3h30' da SaasAlmagell fino all'AlmagellerHutte
* 4h330' dall'AlmagellerHutte alla vetta
* 2h30' dalla vetta a Hohsaas
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Così, …per caso, …all’improvviso, mi viene proposta l’escursione sulla Weissmies mt. 4.027!!!

Cavoli, sarebbe spettacolare, sia come montagna di per sé che come mio palmares personale; il secondo 4.000mt dopo vent’anni esatti dalla Punta Gniffetti!
Qualche timore reverenziale mi viene, cerco, mi documento, poi una sera quando ben mi son decisa a dire ad Enzo: “Ok vengo, ma vi aspetto al rifugio” lui se ne esce con: “Guarda, ti ho già recuperato piccozza e ramponi” ….e quindi, sà da fà…..

Ritrovo a Gravellona Toce sabato mattina. Sono le 9.00 e il tempo è pessimo, piove!!
La meteo per il giorno seguente è migliore, ma comunque non il massimo preannuncia temporali dalla tarda mattinata…. Si parte!
Ritrovo con il capo-cordata Vittorio e la moglie Giada, trasferimento su una macchina e via destinazione Sempione per la colazione; nel mentre il tempo migliora, spunta il sole e nel versante svizzero una bella giornata ci attende…

Giungiamo a SassAlmagell (mt. 1600), dove lasciamo la macchina, che la giornata è molto bella,
Prova ramponi per me, sistemazione zaini e via verso la nostra prima meta: quota 2.896mt. (Almageller Hutte) dove pernotteremo.
Io ed Enzo facciamo una piccola deviazione per veder un bel ponte tibetano; lo attraversiamo e …cavoli… dall’aria che tira sembra che ci ribaltiamo su un lato, che bello!  Fatta qualche foto di rito, torniamo sui nostri passi e tra una chiacchiera  e l’altra arriviamo all’AlmagellerAlp dove ci uniamo a Giada e Vittorio per una veloce sosta pranzo.

Ripartiamo, ora non siamo più nel bosco, ma in una bella valle aperta con tanti fiorellini blu e viola tra ila distesa infinita di roccia intervallata qua e là qua qualche chiazza verde…. Tranquilli tra una chiacchiera e l’altra arriviamo a destinazione, l’AlmagellerHutte,   giusto in tempo per non prendere le poche gocce di pioggia in arrivo.

Prendiamo sistemazione nella camerata a noi assegnata e poi via a gustarci una bella birra fresca…. Urca da ½ litro…. Scolata in brevissimo dalla sete che avevo!!!
Le nuvole coprono le cime intorno a noi, così come anche la tanto sospirata Weissmies, ma meglio che si sfoghi ora e che ci regali una bella giornata l’indomani.
In attesa della cena, fissata per le 18.30, Vittorio mi fa il punto della situazione e mi spiega i principali rudimenti di come si usa la piccozza, di come ci si deve comportare in caso di caduta del compagno di cordata, ecc….
Ore 18.30 si cena: una fame da lupi, cena alla ‘svizzerotta’, ma ottima, ho ancora una sete tremenda, mi dicono sia per via dell’altezza, sarà, ma intanto mi scolo pure una bel bichierazzo di coca-cola, oltre al the che avevo nel termos.

Si va a nanna presto …domani la sveglia suonerà alle 3.30… ma si dorme poco, fa un caldo becco…
Alle 22.15 sento la pioggia che batte; poi finalmente mi addormento….

Svegliaaaaaa…. Vittorio in un battibaleno si veste ed esce a vedere com’è la situazione; al ritorno sentenzia: “Coperto, prepariamoci, arriviamo al passo e poi si vedrà!
Colazione, lotta con le malefiche lenti a contatto e, poco dopo le 4.30, siamo pronti a partire; destinazione: Zwischbergenpass mt. 3.268 circa.

Il percorso è facile e bello, illuminato dalle nostre frontali procediamo a passo lento …la quota si fa sentire…, ma regolare; nel mentre il cielo si fa stellato e lentamente arriva anche il giorno …. SPETTACOLO!!!  

Nonostante la sera prima ne avessi sentite di ogni sulla paretina da scalare e sul tratto finale di cresta,
ero tranquilla!
Mi ero documentata, e anche tanto….
avevo piena fiducia in Enzo e di rimando al capo-cordata Vittorio…
avevo fiducia nella mia tenacia…
per cui le tante parole sentite mi erano scivolate via:
FORTUNATAMENTE!

Arrivati al Zwischbergenpass la vista è a dir poco….. SUBLIME!!!
Una serie infinita di 4.000 intorno a noi …non chiedetemi i nomi, altamente ignorante in materia, ma vedrò di rimediare strada facendo, vero Enzo???… e davanti a noi il “lenzuolo” che a breve dovremo, in cordata e ramponati, affrontare.

Saliamo ancora un pochino e alle pendice del “lenzuolo” ci ramponiamo e formiamo la cordata (Vittorio-io-Giada-Enzo). Inizia la salita su questa lingua di neve, che di per sé non presenta particolari difficoltà …almeno nella mia ignoranza, io non le ho viste…. se non la pendenza a tratti tra i 35° - 40° che una volta in cima a guardar giù un certo effetto faceva!

Arriviamo, sempre a passo lento e regolare, a quota 3.800mt circa e da qui inizierà la “scalata”.

Da istruzioni di Vittorio tengo i ramponi… tanto non ho mai arrampicato in vita mia né con né senza per cu,i personalmente, non fa differenza….
Saliamo lentamente (un po’ perché noi siamo lenti, un po’ perché ogni tanto i ramponi saltavano via, un po’ perché nei punti critici c’era la coda di attesa),  su pietrame e roccia con qualche passaggio un po’ ‘intricato’, ma mai complicato, sta di fatto che ad un certo punto arrivano, come lampi a ciel sereno, chiari segni di nervosismo tra la cordata!!
Fortunatamente la situazione tra Vittorio e Giada rientra dopo breve, nel mentre anche la scalata si fa più dolce ed in breve terminiamo il tratto su roccia trovandoci sull’anticima (mt.3.965)…..CHE FIGATA!!!
 
La TRIFTGRAT,
la cresta nevosa nel suo bianco splendore…..
da un lato la nebbia che sale velocemente portata dal vento,
dall’altro il baratro….
UNA SENSAZIONE, per me, INDESCRIVIBILE!!!!

200mt lineari di cresta, ed eccoci in 5h in VETTA!!!!!!!!
Stretta di mani,  incontrollabile bacio a chi mi ha convinto a venire su e breve sosta pranzo….. e anche qui mi son divorata il panino crudo e formaggio….

Incominciamo a scendere per la “normale” sempre in cordata, con davanti: Enzo, a seguire Giada, poi io e a chiudere il capo-cordata Vittorio.
Anche qui, secondo me, nessuna particolare difficoltà,  solo verso la fine della discesa quando abbiamo dovuto attraversare il ghiacciaio del Triftgletscher abbiamo dovuto prestare maggior attenzione ai crepacci e ai seracchi intorno a noi.
In poco più di 2h siamo giunti alla funivia di Hohsaas (mt.3.098) che molto comodamente, ma a costo folle …€ 25,00 a cranio!!!... ci ha ricondotto a valle dove ci siamo rifocillati con birra, coca e un ottima fetta di torta, mentre il più runner dei quattro ….l’Enzo… si è sciroppato altri 4km tra corsa e cammino per recuperare la macchina!!!!!!!

Un GRANDIOSO,
quanto INDIMENTICABILE
weekend!!!


Doverosi RINGRAZIAMENTI vanno a:
GIADA-VITTORIO per avermi accettato nonostante la mia inesperienza
ENZO per avermi offerto questa magnifica opportunità


Foto di Barbara, Giada e Vittorio.

6 commenti:

Dante ha detto...

Brava un bel racconto che a leggerlo sembra quasi che tu abbia fatto una robetta così... che noi mortali si fà tutti i giorni ... oh socia ti sei fatta un 4000 micca pippe hai tuutta la mia piu' incondizionata ammirazione e invidia grazie per le foto rendono benissimo la gitarella... grande la barbarella :-))

Sara ha detto...

Bellissimo. Grande esperienza.
Ti abbraccio.

Barbara ha detto...

@DANTE_ Me ne sono ben resa conto che un 4000 non è una pippa, ma veramente sarà stata la cieca fiducia nei due accompagnatori, sarà che in questo periodo mi gira bene :-) ho affrontato l'esperienza in totale tranuillità e senza faticare più di tanto!!
Tu si che sei stato BRAVO, io sarei morta!!!!

@SARA_ GRAZIE!!! Un bacione e tengo sempre incrociate le dita per te!

insane ha detto...

Avrei un pò d'ansia a fare una cosa del genere ma i posti meritano.. ;)

Patty ha detto...

te lo ripeto........solo le foto mi fanno venire i brividi figuriamoci ad essere lì!!!
Grandissimi ;-)

Sara ha detto...

Grazieeeeeee.
Nel frattempo ho deciso di riprendere a corricchiare.
Speruma ben.