VALGRANDE.... Selvaggia!

SCHEDA TECNICA  

PERCORSO --- > Cicogna (mt.732) - Alpe Prà-Rif.Casa dell'Alpino (mt.1.290) - Alpe Leciuri - Colma di Belmello (mt.1.589) - Cimasasso (mt.1.920) - Corona di Ghina - Strette del Casè (mt. 1803) - - Prati di Ghina - Alpe Cavrua (mt. 1.400) - Alpe Pogallo (mt.777) - Cicogna(mt.732)

DIFFICOLTA' --- >  EE

SVILUPPO --- >17km
DISLIVELLO --- > D+ 2.100mt.
TEMPO --- > 8h 00' (esclusa sosta pranzo); indicativamente così distribuite:
              --- > 50' da Cicogna a Casa dell'Alpino (salita)
              --- > 1h 45' da Casa dell'Alpino a CimaSasso (salita)
              --- > 1h 30' da CimaSasso all'imbocco delle Strette del Casè
              --- > 40' di 'cazzeggio' nelle Strette (..le montagne russe..)
              --- > 1h 20' dall'usicta delle Strette del Casè a Cavrua (discesa)
              --- > 1h da Cavrua a Pogallo (discesa)
              --- > 1h da Pogallo a Cicogna (ondulato in leggera salita)

NOTE TECNICHE --- > fino a CimaSasso sentiero per Escursionisti; l'uscita da Pogallo a Cicogna per Turisti/Escursionisti: entrambi sono ben segnati e ben tenuti. 

Altro discorso invece per il lungo tratto che da CimaSasso porta fino all'alpe Pogallo, riservato ad Esursionisti Esperti in quanto trattasi di escursione impegnativa, a tratti con traccia solo leggermente visibile (con vegetazione alta, traccia assente!), con passaggi esposti con pericolo di cadute, passaggi su versanti erbosi senza traccia e passaggi su versanti rocciosi.

Sconsigliamo il giro nel periodo estivo per mancanza d'acqua dopo Casa dell'Alpino (Alpe Prà) fino a Pogallo! 

Copertura del cellulare presente nelle Strette del Casè!

La trasferta in quel di Boves (CN) per la gara di MTB di Sophie salta quando venerdi alle 18.00 la dottoressa del DEA sentenzia: "Frattura scomposta metatarso-falange 1 dito V° mano sx" ..."prognosi di 25gg" ...stica non ci voleva ora, ma pace a far sport, in particolare rugby, ci sta!  

Dunque non resta che aggregarmi al Fabry:

Cicogna-CimaSasso-Corona di Ghina-Strette del Casè-Bocchetta di Campo-Strette del Casè-Prati di Ghina-Cavrua-Pogallo-Cicogna!

Sveglia di buon mattino, la giornata è stupenda, staremo sulle gambe parecchie ore e non sarà una facile escursione quindi è bene avere davanti a sè più ore possibili! Alle 7.30 partiamo dalla silenziosa Cicogna; in 50' siamo all'Alpe Prà (Casa dell'Alpino) e poi con un'altra 1h 45' eccoci in vetta alla Cima Sasso (mt. 1.919) .... non mi soffermo sulla spiegazione di questo tratto, poichè QUI potete trovare il dettaglio della salita compiuta l'autunno scorso.

Ci fermiamo in vetta 10' minuti, per riprenderci, piluccare qlcosina e ripartire; ora ci aspetta il tratto più 'difficoltoso', per me sicuramente considerato i problemi che ho nel cammianre su sentieri 'aerei' e per di più rocciosi ed esposti ...certo che gli strapiombi che ho sia a destra che a sinistra non mi tranquillizzano per nulla, un piede in fallo qui e ...ciao, ciao, chi mi trova più! 

E' molto spettacolare....

si cammina, ci si arrampica a filo del cielo...

l'adrenalina è alle stelle,

la selvaggia bellezza dell'ambiente circostante MOZZAFIATO!

Procedo lenta con una concentrazione tale che alla fine mi risucchierà tutte le energie; lentamente come una lumaca, ma proseguo, mi arrampico tutto sommato con tranquillità, mentre quando c'è da procedere in orizzontale beh allora qui procedo anche a carponi ...il gatto di marmo..., ma il Fabry è paziente e, a parte qlc tratto dove tenta silenziosamente ed invano di allungare, mi conforta e mi incita a procedere ...GRAZIE!

(Passaggi sulla Corona di Ghina)

 

 

Eccoci finalemente fuori dalla cresta, ora però, dobbiamo recuperare la misera traccia che ci porterà alle Strette del Casè!!!Io sono troppo concentrata su dove mettere piedi e mani e lascio al Fabry il compito di 'condurmi'; la cresta è terminata, ma non i problemi: camminiamo tagliando in modo trasversale verso sinistra il ripido pendio della montagna, non ci sono segnali in questo tratto, non ci sono ometti, si procede  per logica, è un continuo su e giù reso ancor più ostico dall'erbone secco che ti fa scivolare ...davanti a noi sulla destra i ripidi "Prati di Ghina" che percorreremo dopo, ora dobbiamo andare all'imbocco delle Strette del Casè, che raggiungiamo in 1h30' dalla CimaSasso. 

....sono mentalmente spossata, priva di energie e il ginocchio sx inizia a non tenere più!

Le Strette del Casè sono cinque impervi passaggi lungo la cresta che unisce la Corona di Ghina alla Bocchetta di Campo, ns. obiettivo. Percorriamo le prime due strette prima giù e poi su, poi ancora giù ed ancora su, attraverso un ripido quanto stretto sentiero, a tratti ancora coperto dalla neve; arriviamo alla terza stretta, la più impegnativa, attrezzata con alcuni corrimano, ...la testa va in pappa, dò forfait sono stravolta!

...a Bocchetta di Campo ci arriverei, ma poi devo anche tornare indietro

e non sono sicura di potercela fare, per cui, senza rimpianti, mi apposto su un comodo sasso al sole ad attendere il Fabry che invece ci prova!

Eccolo tornare, però, dopo 40minuti,

bloccato dalla troppa neve ancora presente nell'ultimo ripido canalino...

(Passaggi tra le Strette del Casè) 

Ci rimettiamo sui nostri passi, ripercorriamo le due strette ed ora giù dai ripidi "Prati di Ghina".

Qui la traccia è molto molto esile, la vernice rossa oramai è quasi del tutto sparita, ogni tanto, ma molto raramente, qlc ometto; ancora scivoli di neve, la discesa è letteralmente lunga ed estenutante. Dall'alto vediamo poi quello che resta del sentiero che ci porterà a Cavrua, e tendondolo come riferimento scendiamo, attaversiamo il ruscello ed ecco che siamo su un sentiero 'ufficiale' ...in teoria!

Procediamo tutto sommato in piano, dentro e fuori per queste vallette, su un sentiero in costa per nulla tenuto e molto insidioso, Cavrua (mt. 1.410) è sempre là a vista, ma lontana....

 eccoci finalmente, ci fermiamo per una breve sosta per poi riprendere la discesa verso l'alpeggio di Pogallo. 

Ora si che riprendiamo a camminare bene, siamo in una bellissima faggeta, con più spensieratezza procediamo seguendo i pallini rossi (vernice nuova) sulle piante, prestando però attenzione verso la quota di 910mt. a prendere la biforcazione giusta, in quanto i bollini rossi portano alle rovine di Pogallo di Dentro (mt. 865), mentre all'altezza di circa 910mt. bisogna svoltare a destra ad un bivio poco visibile (strisce rosso sbiandito sulle piante) e procedere a mezza costa per alcune centinaia di metri, per poi scendere diritto verso il grazioso alpeggio di Pogallo, seguendo come riferimento un piccolo tubo nero dell'acqua.

Ritorno alla civilità!

L'alpeggio di Pogallo pullula di escursionisti in prelavenza 'tedeschi' ....che strano?!! ... ora ci attende la lunga uscita verso Cicogna, senza dirci nulla ci sfidiamo per vedere chi ne ha di più, davanti il Fabry prima e io poi ...è dura mio bel nini starmi davanti in questi tratti, le gambotte son corte ma zampettano..., 1h esatta ed eccoci a Cicogna; una rigenerante rinfrescata alla fontana del paese e poi birra e paninazzo, che lo stomaco reclama!!!

GRAZIE di cuore per avermi "SUPportata" in questo selvaggio quanto affascinante trekking!!!

Questa volta hai soprvvalutato le mie capacità, ho cmq tenuto duro e riconosciuto i miei limiti, ho portato a casa la bella gita che avrò per sempre nel mio cuore...

Tu hai dato prova di grande pazienza e tanto amore... GRAZIE!

Gli escursionisti di giornata: il capogita Fabry e l'escursionista Barbara