martedì 16 aprile 2013

BASSA VALGRANDE --- > anello Cossogno-CorteBuè-Cossogno




Finalmente la meteo garantisce un week end di bel tempo ...era ora!!!
Decidiamo quindi di stare sulle gambe un pò di ore, senza pestare neve
...cosa difficilina visto che ha nevicato fino a pochi giorni fa, ma mai dubitare del capospedizione Fabry! 
Ecco dunque la proposta: il Giro della Bassa ValGrande,
un'itinerario facile di per sè,
solo decisamente lungo e quindi consigliabile a persone ben allenate.

SCHEDA TECNICA 
PERCORSO ---> (Giro ad anello): Cossogno-Inoca (mt. 409) - Cicogna (mt. 732) - Velina (mt.660) - P.te Velina (mt.461) - CorteBuè (mt. 888) - Alpe Ompio (mt. 1060) - Pizzo Faiè (mt. 1.353) - Ompio (mt. 1.000) - Rovegro - Cossogno-Inoca
DIFFICOLTA' ---> EE (solo per la lunghezza del giro)
SVILUPPO ---> 27km
DISLIVELLO --->D+ 1.860mt.
TEMPO --->  8h16'  a passo sostenuto (esclusa sosta pranzo)

NOTE TECNICHE --- > questi il tempo 8h 45' per l'andata fino alla cima del Pizzo Faiè (occorre poi aggiungere tutta la discesa fino a Cossogno) come da indicazioni CAI-Parco Val Grande:
     da Cossogno-Inoca  (mt. 409) a Cicogna (mt.732)  --- > 3h
     da Cigogna (mt. 732) a  Velina di Sotto (mt. 660)    --- > 2h 30'
     da Velina di Sotto (mt.660) a CorteBuè (mt.888)     --- > 30' (a passo molto sostenuto)
     da Corte Buè (mt.888) a Alpe Ompio-incrocio (mt. 1.060)   --- > 2h 00'
     da Alpe Ompio (mt. 1.060) a Pizzo Faiè (mt. 1.353) --- > 45'
Percorso frequentato in prevalenza da escursionisti stranieri; svolto su due giorni con pernotto al Bivacco Serena di Corte Buè.    

Partiamo da casa di buon ora, parcheggiamo la macchina a Cossogno in località Inoca e alle 7.15 siamo già sul sentiero P0 che dall'oratorio sale e in brevissimo ci porta direttamente sulla strada principale, che seguiamo per poche decine di metri e, dove questa fa una curva, imbocchiamo l'ampia mulattiera che si inoltra, pianeggiando, nella valle.
Superati i ruderi di Ronco Gobbo (sotto la strada) con una breve salita raggiungiamo la cappella del Gaggio; lasciamo alla ns. destra il sentiero che si alza per Ungiasca e procediamo nel "Bosco del Gaggio". Arriviamo al "Sasso delle croci" (un sasso con incise semplici croci e iniziali di montanari) e da qui raggiungiamo poi la Cappella del Ruscum, poco dopo la quale troviamo la deviazione per Miunchio. Proseguiamo nel bosco, su un sentiero facile, bello largo solo un pò ondulato, e oltrepassando vari alpeggi abbandonati oramai da anni, dove a fatica si individuano i ruderi tra la vegetazione (Corte Marchese, Corte Prè Ciapun ecc...) ecco che finalmente arriamo in vista del Ponte Casletto e, sul versante opposto della valle, vediamo il tracciato della strada per Cicogna e, sotto, il canale di derivazione dell'Enel; una breve  discesa su ampi scalini ci porta al vecchio Ponte Casletto.
Da qui risaliamo sul versante opposto per raggiungere la carrozzabile per Cicogna; la seguiamo per un brevissimo tratto e, dopo il primo tornante, l'abbandoniamo per imboccare il sentiero segnalato che si inerpica, sostenuto da un muro di pietra. La mulattiera, evidente ma parzialmente devastata dalle piogge torrenziali degli anni passati, sale decisamente intersencando più volte la carrozzabile, per poi 'addolcirsi' e proseguire nel bosco di castagni. Ecco là Cicogna, ...manca davvero poco! 
Sbuchiamo sulla strada che da Cicogna porta all'Alpe Merina: stiamo camminado da 1h 55' contro le 3h indicate ...avevi ragione oggi vuoi proprio tirarmi il collo!

Procediamo sulla gippale, oltrepassando l'alpeggio di Merina (in alto alla ns. destra) e il nucleo di Cascè (in basso alla ns. sinistra) fino ad arrivare allo spiazzo dell'eliporto; qui,  davanti a noi sulla ns. sinistra, ecco il sentiero che conduce a Velina: scende e si immerge nel bosco per piegare quasi subito verso la Val Grande. Proseguiamo il cammino su questo facile e ondulato sentiero, tra le insenature della montagna, scendendo lentamente fino ad arrivare al Torchio del Montuzzo,
dove una volta veniva spremuta l'uva americana che cresceva tra gli alpeggi della zona,  arrivando poi a Montuzzo (mt. 630); oltrepassiamo il corte, raggiungiamo Crosane e da qui riprendiamo a salire fino ad arrivare a Uccigiola (mt. 750).
Avvistiamo un camoscio, l'unico selvatico visto da quando siamo partiti, a parte il cadavere di un cinghiale trovato appena sotto Cicogna; oltrepassiamo una costola della montagna ed ecco che il sentiero bruscamente inizia a scendere, passaggi infidi causa roccia bagnata e strapiombi alla ns. sinistra , ma le catene ci aiutano e in breve eccoci al Rio Velina!


Superato il rio riprendiamo a salire molto rapidamente, incrociamo i primi viandanti della giornata e guarda caso non posso che essere quattro escursionisti tedeschi ben equipaggaiati con tanto di sacco a  pelo:  ...chissà da dove vengono? ...chissà dove andranno?

Veloce scambio di saluti e il ns. cammino riprende fino ad arrivare alla fontana di Baserga, dove ci fermiano pochi minuti per rinfrescarci per poi ripartire verso l'alpeggio di Velina (mt. 660) ...Velina di Sotto, per l'esattezza, che raggiungiamo dopo 1h30' di cammino da Cicogna, contro le 2h30 indicate dai cartelli!


L'alpeggio è animato...
quattro uomi al lavoro per restaurare una baita,
una giovane donna che si appresta a fare il bucato,
diamo una sbirciatina al piccolo bivacco,
messo a disposizone dal parco della Valgrnade per gli escursionisti di passaggio
e viaaaaaaa ....

Lasciamo alle ns. spalle il piccolo alpeggio e proseguiamo sul sentiro che con secchi e ripidi tornanti ci farà scendere velocemente fino allo storico Ponte di Velina, grazie al quale si attraversa il Rio Valgrande ...punto di confine tra la bassa e l'alta Val Grande questo ponte fu teatro di scontri durante la seconda guerra mondiale tra partigiani e tedeschi, finchè il comandante del battaglione "Valdossola" lo fece saltare per rallentare l'avanzata nemica....

Oltrepassato il ponte prendiamo il sentiero che sale svoltando a sinistra (quello sulla ns. destra è quello che, seguendo il Rio Valgrande, porta al bivacco di Orfalecchio); al bivio successivo teniamo invece la destra, continuando a salire, in quanto il sentiero pianeggiante davanti a noi è quello che conduce direttamente a Ponte Casletto.

Prendiamo quota, abbastanza rapidamente: ...questa dorsale è 'sincera', siamo alla quarta uscita dell'anno e la fatica inizia a farsi sentire... decidiamo pertanto di diminuire l'andatura! 
Arriviamo al bivio e dobbiamo decidere cosa fare:

continuiamo come da programma verso la bassa ValGrande (e quindi verso gli alpeggi di Bettina, Scellina, Bignugno)? 
....o andiamo verso Corte Buè?
Una rapida occhiato all'orologio, siamo in netto anticipo sulla tabella di marcia, non abbiamo impegni a casa, la giornata è a dir poco magnifica, la decisione è presto presa: ....giriamo verso Corte Buè!!!

Fa caldo e abbiamo fame, teniamo duro e poi ecco che finalmente raggiungiamo la sommità della dorsale, dove parte un dolce sentiero con movimento ondulatorio, fuori e dentro per questi valloni ...una camminata ancora lunga verso Corte Buè... 
Non lasciatevi trarre in inganno dal cartello indicatore che segnala 30'!
Ci abbiamo messo 35',
ma ad un passo veramente incalzante! :-(

Eccoci finalmente a Corte Buè, una grande corte sul versante nord-orientale dei corni di Nibbio; i suoi rustici, i suoi prati, distribuiti su un solivo 'costolone', sono orami abbandonati ed inselvatichiti, ecco che finalmente ci concediamo una meritata sosta pranzo con un'ottima vista sulle corti di Velina, proprio di fronte a noi, sul Pedum, sul Lesino, sulla CimaSasso, sul Pizzo Pernice ...forse a breve prossima ns. meta....  nel mentre valutiamo se ripartire dirigendoci verso la Colma di Vercio, e da qui salire sul pizzo Faiè per poi ridiscendere Ompio e da qui proseguire verso Rovegro e Cossogno, o prendere direttamente per Ompio...





Una veloce sbirciatina al carinissimo bivacco e via che ripartiamo verso??????? ...Ompio!!!!
...Decido io, o meglio il Fabry mi lascia decidere, speranzoso che scelga la via meno faticosa e così è, il cammino verso Cossogno è ancora lungo e ho faticato non poco per raggiungere Corte Buè, in queste condizione e con la panza piena sotto il sole sarebbe davvero un calvario salire alla Colma di Vercio e poi su ancora al Faiè!!!...

Iniziamo così una lunga e dolce  traversata sul ripido pendio, quà e là ancora qualche chiazza di neve, sopra di noi nel cielo terso un paio di puntini colorati ...oggi è una magnifica giornata non solo per chi sta con i piedi per terra, ma anche e soprattutto che per chi è con la testa nel cielo blu!

Arriviamo nei pressi dell'Alpe Ompio, siamo appena sopra, dove si trova l'incrocio con le varie mete: Monte Faiè (in su - 45'), Corte Buè (ns. direzione di arrivo - 2h30'), Ompio (ns. prossima destinazione - 10'). Sono 6h esatte che camminiamo, cosa facciamo?...Conquistiamo la vetta? ...e come non farlo visto le 'crucche parlandrane' che stanno venendo giù ...se ce l'han fatto loro, noi non siamo da meno!!! E via che riprendiamo a salire ...cazzarola 300mt. veramente tosti, ma ecco che in 26' siamo in cima e ...............PANORAMA MOZZAFIATO!!

Due veloci foto e giù diritti, sul davanti del Faiè, verso Ompio e poi ancora giù verso la Cappella di Erfo; svolta decisa verso sinistra e via che imbocchiamo il sentiero/mulattiera che in lenta agonia ci porterà a Rovegro e da qui nuovamente giù fino al Ponte Romano e poi su verso Cossogno, svolta a sinistra e su ancora verso Inoca.... aumentiamo il passo, piccola sfida personale: dobbiamo arrivare alla macchina per le 16.30.... stringiamo i denti ed eccoci al Santuario: sono le 16.26!!!!

Una meritata birra ...a casa perchè a Cossogno è tutto chiuso, che tristezza!... una rigenerante doccia, un breve riposino, una BELLISSIMA serata, basta poco per un week da regina! :-)



Escursionisti di giornata: Barbara & Fabry









Nessun commento: