venerdì 28 settembre 2012

PIZZO MARONA ...non questa volta!

SCHEDA TECNICA  

PERCORSO --- > Cossogno (mt.398) - Alpe Rugno (mt.741) - Motta d'Aurelio (mt.934) - Pizzo Pernice (mt.1.511) - PianCavallone (mt.1.554) - Colle della Forcola (mt.1.517) - Croce Avis (mt.1.640) - Alpe CAvallotti (mt.1.200) - Miazzina - Ungiasca - Cossogno (mt.398)
DIFFICOLTA' --- > T - E (solo nel tratto Cappekka Piancavallone-Colle della Forcola-Croce Avis)
SVILUPPO --- > 20km....
DISLIVELLO --- > D+ 1.500mt.
TEMPO --- > 6h 40' con passo tranquillo (esclusa sosta pranzo e sosta pennichella)



La meteo incerta ci fa optare per un'escurione in 'bassa' montagna, qui sulle alture sopra Verbania!

Tutti i giorni quando fuori dalla finestra la vedo là ...la Marona...
e dietro, lui ...lo Zeda...
ma nè su una nè su l'altro ho mai messo piede!
Ecco che così salta fuori la proposta:  "Andiamo alla Marona partendo da Cossogno!"
" Urca, sissignore!"

Stamane si parte con estrema calma, sono le 8.30  ...solitamente a quest'ora sto già camminando da più di un'ora oggi invece è tutta un'altra storia! Il 'carico' è leggero, zainetto piccolo con solo l'essenziale: un panino, acqua, felpa e maglietta di ricambio. 

Partiamo da Cossogno (mt.398) seguendo i cartelli del 'Km verticale': imbocchiamo una stradina che ben presto si traforma in mulattiera; si sale, cavoli se si arranca, ma siamo in un bel bosco e questo facilita la ns. ascesa: ci distraiamo cercando invano qlc fungo e ciacolando, del resto come sono solita fare.
Arriviamo all'alpeggio di Rugno: BELLISSIMO ...un piccolo 'abitato' tenuto in modo impeccabile con baite minuziosamente ristrutturate e vasi fioriti ovunque, gente al lavoro per rimettere in sesto una cascina e donne a ciacolare sull'uscio di casa... veloci saluti e il ns. cammino prosegue!

Usciamo da bosco e il sole ci accoglie in pieno, il cielo è azzurro, ma in lontananza arrivano dei cirri, il brutto tempo è in arrivo! Saliamo e saliamo e finalmente scolliniamo: davanti a noi il Monte Rosa e le cime più alte dell'Ossola ...in dentro il tempo non è dei migliori, chissà gli amici che sono al Cistella....
Proseguiamo, su stretti e irti tornantini, verso la Motta d'Aurelio (mt.934) con breve sosta idrica non appena vi arriviamo; incontriamo due coniugi, in cerca di funghi, che arrivano dal Pizzo Pernice: loro scendono, noi invece saliamo; chiudiamo gli zaini e viaaaaa si prosegue verso il Pizzo Pernice!













Ora il sentiero ci lascia respirare un attimo, per lo meno fino all'attacco del Pizzo, poi da qui un tratto breve, ma intenso, in mezzo a felci alte quanto noi ....e il pensiero va alle maledette zecche che potrebbero esserci..... ci fa conquistare il Pizzo Pernice (mt.1.511), inconfondibile con la stazione del sint-wind.
Da quassù il panorama è come sempre IMPAGABILE: l'orizzonte non ha limiti, si spazia in ogni dove, i laghi davanti a noi, poi in lontanaza Malpensa, a sinistra la Svizzera.... la libertà che si respira è immensa! Ci concediamo una breve sosta  per poi ridiscendere dalla crestina verso il PianCavallone dove alla Capelletta (mt.1.554) troveremo il bivio che ci porterà al Colle della Forcola e da lì alla ns. meta: la Marona (mt.2.056).

Iniziamo il traverso verso la Forcoletta, pur essendo in piano è decisamente impegnativo; occorre prestare la massima attenzione: il sentiero è stretto e sporco dalla folta vegetazione che nasconde eventuali ostacoli, è esposto sulla ns. sinistra ed un'eventuale caduta potrebbe significare uno scivolone fino in fondo alla Valgrande, a tratti, fortunatamente, ci sono delle catene per aiutare nei passaggi!
Il mio accompagnatore di oggi è sicuro di sè e procede a passo deciso, io invece mi prendo tutto il tempo che mi serve e procedo più lentamente. Nonostante l'apparenza lui non sta bene: c'è il sole, fa caldo e si suda in t-shirt e lui???? ...cammina con la felpa e dice che ...sta appena bene!!!
Arriviamo alla Forcoletta (mt.1.517) e dal suo volto si capisce al volo che ...non è giornata! Lo convinco che forse forse è meglio non salire ...la Marona è sempre lì o oggi o un'altra volta poco cambia... per cui non ha senso faticare se già non si sta bene, anche perchè...

"Non siamo mica partiti da Cappella Fina! Ti ricordo che la macchina è a Cossogno!"
"Già, forse è meglio fermarsi qui!"











 
Il mio stomaco si lamenta, mi concedo una veloce barretta giusto giusto per chiudere il buco e trasformarmi in una capretta per affrontare il muro che ci porterà alla Croce dell'Avis ....tratto alternativo al sentiero fatto in andata... sono solo 150mt. di dislivello, ma decisamente condensati, poi eccola là in fondo: la Croce con le caprette sdraiate a riposare!



Ci fermiamo pure noi per addentare il ns. panino, il tempo intanto si fa grigio, sulla Zeda, e poi sulla Marona, arriva un pò di nebbia, la temperatura scende e inizia a stizzare e le capre.....arrivano in massa da noi!!!
Ci rivestiamo ...metto anche i guantini... e ripartiamo fa davvero freddo: ci lasciamo la Croce alle spalle, scendiamo alla Cappelletta e da qui prendiamo il sentiero che ci porterà all'Alpe Cavallotti, ma il mio amico oggi è in uno stato di pure devastazione ...avrai mica dormito poco?... e così mi chiede una sosta pennichella poco prima dell'alpeggio ...e sosta sia, tanto il sole è pure riapparso!

Al suo risveglio riprendiamo il cammino fermandoci prima all'Alpe Cavallotti (mt.1.200) per vedere un vecchio conoscente decollare con il parapendio, da qui poi scendiamo verso il tagliafuoco e poi giù verso Miazzina, dove sbucchiamo sulla strada asfaltata per poi ad una curva prendere un sentiero, sporco e chiaramente poco usato, che ci porterà nel piccolo abitato di Ungiasca.

Passiamo tra le viuzze di questo bel paesello  per poi imboccare Via alla Cresta, che su sentiero ci porterà giù a Cossogno, alla macchina dove concludiamo questa tranquilla passeggiatona ...chiaramente davanti ad una birra!
....e domani pioverà! :-)

Escursionisti di giornata: Barbara e A.B.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

o siete stati colti da malore o il tempo era così ipervio da impedirvi di raggiungere la cumbre della marona perchè è veramente facile.basta camminare, camminare, e respirare e presto si arriva in cima.Presto una nuova occasione vi coglierà e la cima capitolerà.

Barbara ha detto...

Bel consiglio quello di camminare, camminare e respirare... in effetti così facendo ieri pur essendo decisamente sotto tono la VETTA l'ho ben raggiunta ...IO!!!! :-)

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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