giovedì 1 settembre 2011

PUNTA di VALDESERTA (mt. 2.940) e giro


Stavolta tocca ad Enzo decidere la meta!
Già troppo volte aveva nominato la Punta di Valdeserta (mt. 2.940) in Devero e quindi come da mia abitudine avevo fatto una ricerca su Internet su vari siti di montagna, ma ….quasi nulla avevo trovato; o meglio, avevo trovato diverse relazioni sulla “Traversata della Valdeserta”, ma nessuna che parlasse della Punta!!!
Qualche sano dubbio avrebbe dovuto venirmi, no?
Invece, fidandomi ciecamente del moroso, ho accettato la proposta e via quindi a questa gita.

(nota di servizio: poiché, appunto, in rete non si trova molto su questa cima, ho deciso di suddividere in due parti la relazione: la prima parte sensazioni, fatiche, emozioni, in sostanza il lato puramente personale; la seconda parte, il lato tecnico della gita, ovviamente supportata da Enzo, lo stambecco delle montagne!!!).
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prima parte
La giornata è come tutte le altre volte, magnifica, complice anche il vento da nord del giorno prima, nonostante il sole, la temperatura dell’aria è decisamente fresca,  e questo aiuterà parecchio le cose cammin facendo….

Il giro progettato è:
Devero - Piani della Rossa - Passo della Rossa - Passo Crampiolo - ascesa alla Punta di Valdeserta - Passo del Ghiacciaio di Valdeserta - la Valdeserta (tutta, anche la parte più ‘wild’, non solo il tratto più a valle, quello ‘turistico’, per intenderci, descritto nei vari libri di montagna!!!!) - Alpe di Valdeserta – Codelago - Devero ….tempo stimato 9ore, soste incluse (n.d.r. alla fine risulterà un giro di 19,5km D+1.435mt. fatto in 10h 15’, soste incluse).

La partenza è, come da nostra abitudine sul tardi, ore 7.15 da Verbania, ma non c’è verso di schiodare prima l’Enzo…….
Arriviamo in Devero (mt.1.631) e fortunatamente parcheggiamo su, alla fine della strada e da lì, ore 08.45, partiamo; come sempre, avanti lui dietro io…..

Purtroppo oggi non gira per niente,
ho un forte raffreddore già da qlc gg (grazie all’aria condizionata dell’ufficio),
la testa  è chiusa come un pallone e ogni due per tre sono con il fazzoletto in mano
e fatico a respirare…
l’Enzo se ne accorge ben presto:
 sono silenziosa, non è da me,
come dice lui “Sei capace di far parlare anche i sassi!”

Raggiungiamo i Piani della Rossa (mt. 2.051) dove facciamo la prima tappa (crema solare, qlc foto, barretta energetica per Enzo) e via
Su dai prima che quel gruppone di crucchi ci passi davanti!
Arrivo, arrivo…

Riprendiamo il ns. cammino, arriviamo alla scaletta metallica e qui troviamo 3 escursionisti un po’ indecisi “O su o giù… basta che vi decidiate!” penso tra e me e via che ci lasciano passare.
In 2h30 arriviamo al Passo della Rossa (mt. 2.474) che, devo proprio dirlo, mi mette una gran tristezza!!!
Tutti quegli ometti di sasso,
 che dovrebbero metterti allegria perché segnalano un traguardo raggiunto,
 in realtà mi trasmettono malinconia,
sembrano tante lapidi a ricordo di escursionisti morti…
 il fatto è che sono talmente tanti che penso subito alle tragedie di montagna…

Tolto questo piccolo dettaglio, il panorama è SPETTACOLARE…. 
Alla nostra destra quella punta bella solida di color scuro, la Punta della Rossa (mt. 2.887),
che su un versante dovrebbe essere più o meno facilmente scalabile, così si dice…
e allora via che iniziamo a fantasticare ad una prossima salita…
Sotto di noi invece il Lago Geisspfadsee (mt. 2.439) e un via vai di escursionist…
e là in alto,davanti a noi, cime sassose di tutte le forme…
una di quelle è la nostra meta, ma quale esattamente????
Bella domanda, iniziamo ad andare al passo di Crampiolo e poi da lì cartina alla mano avremo le idee più chiare!!!

Cartello suggerisce  
"Ah bene!” penso tra di me.
Lentamente ci incamminiamo e contemporaneamente alla ns. ascesa il verde brillante dell’erbetta inizia lentamente a diminuire; il grigio, invece, di varie tonalità, dal chiaro chiaro, quasi accecante, al grigio più scuro, al grigio rossastro, domina la scena!!!
Arriviamo al Passo di Crampiolo, tutto sommato velocemente, sosta e cartina alla mano cerchiamo di capire qual è la Punta di Valdeserta…
Eccola! ….Si, si è questa davanti a noi
Sei sicuro?
Si penso, dovrebbe! ….Da ora non esiste più sentiero saliamo a vista!
Ah figata!” penso, ma non dico

Qui è un immenso mare di sassi, di tutte le forme, di tutte le dimensioni, di diversi colori….

Cerchiamo di salire tagliando più o meno di traverso la dorsale, a tratti troviamo qlc raro ometto, ma vista la conformazione del terreno finché non ci sbatti contro, da lontano proprio non riesci ad individuarlo perché è un tutt’uno con la montagna…
Ma la cartina segnalava un laghetto?
Si, boh… sarà la sopra dove spiana

Saliamo, saliamo, il tempo passa inesorabilmente, io fatico non poco: i bastoni a volte mi servono, altre volte invece mi fanno perdere l’equilibrio sono combattuta e non so cosa fare tengo duro e procedo…
Quà e là qlc chiazza di neve e finalmente il laghetto, il primo, quello vicino a noi, è quasi tutto ricoperto da un sottile strato di ghiaccio, il secondo, più piccolo e leggermente più lontano, no!
 …Mi rincuoro, la strada è giusta e così pure la vetta individuata!!!

Siamo alla base della paretina della Punta di Valdeserta, alla ns. destra il Passo del Ghiacciaio di Valdeserta (mt. 2.826) o comunemente chiamato Mittelbergpass, di fronte a noi leggermente alla ns. sinistra la Punta; ora inizia la conquista della cima…
A metà salita l’Enzo guarda giù e chi ti vede????? Due escursionisti che salgono! Quanto mai!!!
La sua indole agonistica, così come la sete di conquistare la cima  saltano fuori all’improvviso e decide di allungare decisamente il passo, ma io, che nel mentre sto salendo con uno stile molto fantozziano, non mi lascio trasportare e lo lascio andare, cosicché lui arriva in cima 5 minuti abbondanti prima di me.
Sono alle prese sull’ultimo ‘gradone’ più alto delle mie minuscole gambotte, quando alzando lo sguardo mi vedo l’Enzo che fa l’acrobata in cima ad un sasso e sotto di lui il vuoto “Ma quello è fuori!”, decido di immortalare l’attimo: …mica che poi, se passa giù qlc pensi che sia stata io…
Mancano pochissimi metri a raggiungere l’Enzo che mi sento dire “Non penso che tu venga su qui!
Ah no???? Tze, aspetta e vedi!
Scende mi fa vedere come salire ed …eccomi, in 4h 53’, sulla cima della PUNTA DI VALDESERTA (mt. 2.940).

Enzo risale per farmi la meritata foto di vetta, ma gli chiedo di sedersi perché il vederlo in piedi con il baratro intorno mi fa girare tutto….. mi godo il vuoto a 360° intorno e sotto di noi sdraiandomi sul sasso e tenendomi  ben salda al bordo… foto, foto e foto e lasciamo il posto ai due ragazzi tedeschi che nel mentre sono arrivati su!!!
Sosta pranzo,  …ce la meritiamo…, ma ben presto vengo richiamata all’ordine: “Dai scendiamo! La strada è ancora lunga!
Ha ragione” penso e a malincuore chiudo lo zaino e sono pronta per la discesa; ripartiamo e i due crucchi si accodano…
Arriviamo alla base, e precisamente al Passo del Ghiacciaio di Valdeserta, e anziché continuare sul percorso di andata decidiamo di scendere da questo ‘passetto’ … Peccato solo che da ora saranno rogne!!!!! I tedeschi, invece, faranno ritorno a Binn….

Enzo va in avanscoperta e sonda il passaggio, non mi dice molto, solo “E’ meglio non scendere giù diritti, ma allargare un po’ verso destra!
OK” gli rispondo.
Sono casualmente avanti io, vado verso destra, ma ….non si può scendere! C’è un piccolo nevaio/ghiacciaio (che tra l’altro sulla cartina non è segnato!) ed è puro ghiaccio e noi siamo senza ramponi!!!! Nella parte alta, però, pare ricoperto di neve, non molta, ma con la dovuta attenzione dovremmo riuscire a passare senza rotolare a valle. Va avanti lui e io lentamente, molto lentamente e con una concentrazione altissima, lo seguo.
Usciamo da questo piccolo traverso su nevaio e decidiamo di riprendere la discesa in direttissima seguendo il profilo del nevaietto, ma…. è un macello!!!!
Inizialmente si scivola perché sotto la ghiaietta c’è ghiaccio,  e il più delle volte non lo vedi,
poi  quando il ghiaccio inizia a non esserci più,
ecco che sono i sassi a non tenere
 e ad ogni passo il terreno ci frana via…

Enzo decide allora di cambiare tattica: “Anziché in direttissima, facciamo dei tagli trasversali!
OK, non sembra essere malaccio, cosi!
…mai conclusione fu più sbagliata!....

Il terreno continuava comunque a franare e anche i sassi più grossi che sembravano, a occhio esser belli saldi invece scivolavano a valle, fino al momento in cui un rumore sordo ha bloccato repentinamente la ns. marcia!
Il cuore ha preso a battermi forte forte, d’istinto mi sono girata verso dx, da dove sentivo provenire il boato e un ammasso di sassi e ‘bocioni’ rotolavano giù!  …cazzarola, proprio nella valletta dove avremmo dovuto scendere!!!!
Qui ho iniziato a preoccuparmi seriamente e ad aver paura:
 se fosse capitato qualcosa ad Enzo,
 io come potevo venirne fuori?

Ho cercato di scacciare questo brutto pensiero dalla mia mente, tornando a concentrami sul terreno sotto i miei piedi!
Intanto Enzo, più avanti me, studiava passaggi alternativi alla ‘valletta’, ma nulla!!!
Arrivati in fondo alla parte più ripida, visto che il ghiaccio era quasi sparito, abbiamo optato per scendere dal nevaio lasciandoci scivolare, proprio come stessimo sciando, in modo da levarci dai grattacapi il più in fretta possibile e fortunatamente in brevissimo eravamo fuori dai guai…
Io mi stavo risollevando il morale, quando all’improvviso mi sono accorta che invece Enzo era preoccupato…
Tutto bene?...C’è qlcosa che non va?
No, no, tutto ok!!

…poi verso fine gita mi dirà che era preoccupato perché non conoscendo la Valle e non essendoci segnato nulla sulla cartina, aveva paura che potessimo arrivare ad un punto cieco
 e quindi che avremmo dovuto risalire il nevaio per tornare al punto di partenza…

Ora il pendio è decisamente pianeggiante, quello che chissà quanti anni fa era una lingua fatta solo di ghiaccio ricoperto di neve perenne, ora è frammista a sassi rotolati a valle e il ghiaccio si sta lentamente, ma inesorabilmente sciogliendo!!!!
All’improvviso metto un piade in fallo ed ecco che la crosta di neve si sfonda e finisco fino al ginocchio nel ruscello sottostante, mentre l’Enzo, anche lui provato, in un attimo in cui la concentrazione gli viene meno, si ritrova con il culo per terra!!!! …ci concediamo una risata, forse più liberatoria che di divertimento…

Il ghiacciaio finisce e la ns. marcia prosegue in un lungo quanto inospitale vallone fatto solo di detriti erratici.
Il ns. cammino è ancora lungo, lento e silenzioso!
Arrivati in fondo alla parte più ‘selvaggia’ di questo vallone, veniamo tirati in inganno dalla natura che ci offre piccoli spazi verdi, in mezzo al grigio che orami ci accompagna da ore, ma subito dopo, non appena il terreno riacquista pendenza ecco che davanti a noi si riapre una valle fatta ancora solo di sassi, sassi e ancora sassi….
Laggiù, in fondo molto in lontananza, la pineta e dietro l’Alpe di Valdeserta, ci sembrano quasi un miraggio!
Io sono cotta, decisamente tanto, tant’è che non riesco a tenere il passo di Enzo…
nel silenzio più assoluto assaporo le fatiche di questa escursione…
la strana tranquillità che mi ha accompagnato per l’intero giro, anche nei momenti più difficili,
senza mai imprecare,
senza mai maledire chi mi ha portata su per questi luoghi,
senza mai pentirmi di aver accettato,
mi conferma che forse forse stavolta il giusto equilibrio l’ho finalmente trovato!!!

Vengo richiamata alla realtà da Enzo che mi dice: “Dai, brava che è finita!
Siamo in fondo al pendio sassoso, ora pascoli e un’esile traccia da seguire, ma che dopo ore e ore sui sassi, ci sembra un bel sentiero!
Accendo il telefono, devo avvisare che siamo ancora in giro…
Oltrepassiamo la baita che segna l’Alpe di Valdeserta, raggiungiamo Codelago ed ora non ci resta che costeggiare il Lago di Devero, passare Crampiolo e scendere nella piana….
Il sole lentamente ci saluta, abbiamo ancora un’oretta di cammino, circa, per arrivare alla macchina, ma non importa siamo SODDISFATTI, FELICI e consapevoli che stavolta entrambi abbiamo superato, sotto aspetti diversi, la prova del nove!!! 

2 commenti:

Patty ha detto...

è importante fidarsi in certi frangenti ma anche um pò di sangue freddo non guasta.........cosa che a me manca in occasioni del genere!!!
oh adesso stai un pò calma ;-)))

Barbara ha detto...

Si, si ...tranqui!
Con domani chiudo la stagione di corsa e di montagna!!!
Baci... ci aggiorniamo via sms!